Il Timorasso è sicuramente l’uva che più ha fatto parlare di sé negli ultimi anni, merito di produttori lungimiranti, come Walter Massa, che da sempre hanno creduto nelle sue potenzialità.
In pochi anni le sue vigne sono passate da 3 ettari a oltre 150, riscuotendo un grandissimo consenso nel mondo degli appassionati del vino.
Gli viene quindi dato un nome, Derthona, che con il tempo diventa un vero e proprio brand che identifica un vino ma soprattutto segna una sorta di legame tra il vitigno e il suo territorio, come spesso avviene con i grandi vini.
Tortona, il nome della città di riferimento, non poteva essere usato considerando che non ci sono vigne sul suo territorio e la scelta si è spostata sul suo antico nome, Derthona, appunto.
Sinceramente, per quel che mi riguarda, ammetto che sapevo poco di questo vino, non avendone esplorato le sue numerose declinazioni ma essendomi limitato alla conoscenza di colui che per primo ha creduto in questo progetto, Walter Massa.
Dalla degustazione che ho condiviso con i membri del club “Un bicchiere con l’Oste”, esco con la consapevolezza di aver scoperto un vino dal grandissimo carattere e che posso posizionare come una delle uve bianche più importanti della nostra penisola.
Una degustazione dove ho potuto assaggiare una batteria di vini di altissima qualità ma soprattutto che hanno dimostrato un grande carattere e un’intensa voglia di emergere. La maggior parte dei vini assaggiati avevano molte caratteristiche in comune, solo un paio di loro forse erano un po’ anonimi. Quello che più mi ha lasciato senza parole è il “Montecitorio” di Massa, decisamente un grandissimo vino, a dimostrazione del fatto che colui che ha più di altri creduto in questo progetto è riuscito a realizzare un sogno: quello di creare un capolavoro.
In tutti gli altri vini ho trovato tanta freschezza, un bellissimo ed elegante frutto, un grande equilibrio e una piacevolezza di beva molto equilibrata. Una denominazione che invito tutti a scoprire e approfondire perché sa regalare grandi emozioni e curiosità, dei vini interessanti che faranno ancora molto parlare nel prossimo futuro con la speranza che il successo non stravolga questo bellissimo carattere che hanno dimostrato di avere: un’identità ben precisa, un bellissimo territorio e tanta voglia di crescere da parte dei singoli produttori. Chissà cosa ci aspetta nel prossimo futuro.
LA DEGUSTAZIONE
Come sempre i vini sono stati serviti alla cieca e in due distinte batterie, nella prima quelli nella versione più classica, nella seconda quelli più “strutturati”.
Li ho selezionati in parte a seguito di una lunga ricerca personale e in parte facendomi consigliare da esperti del settore.
Va detto che non conosco approfonditamente le aziende nè la loro filosofia, e solo in parte ho avuto informazioni circa le loro tecniche di produzione. Quindi non è semplice dare un giudizio oggettivo, ma direi che non è male nemmeno l’idea di affidarmi al mio gusto personale.
PRIMA BATTERIA
VIGNETI MASSA – DERTHONA 2021
CLAUDIO MARIOTTO – DERTHONA TIMORASSO “BRICCO SAN MICHELE” 2020
POMODOLCE – COLLI TORTONESI DERTHONA “DILETTO”
LA COLOMBERA – COLLI TORTONESI TIMORASSO DERTHONA 2021
VIGNETI BOVERI GIACOMO – COLLI TORTONESI DERTHONA MUNTA’ L’E’ RUMA 2020
Ribadisco che fino a prima di questa degustazione raramente avevo incontrato e assaggiato vini a base di uva Timorasso quindi in parte anche per me è stata un’esperienza nuova alla quale mi sono approcciato con enorme curiosità.
Il Derthona di Massa non mi ha entusiasmato. Al naso si è presentato con una bellissima pera, molto evidente. Frutta bianca, frutti freschi e un pizzico di camomilla hanno completato un bouquet di profumi molto piacevoli. Al palato l’ho trovato morbido, elegante, dalla buona struttura, forse un po’ alcolico. A mio parere gli è mancato quel pizzico di freschezza che gli avrebbe potuto regalare una piacevolezza di beva diversa, e ammetto che dopo qualche assaggio mi stancava. A detta dei miei compagni di avventura in degustazione, invece, era quello che rappresentava al meglio il vitigno con cui è stato prodotto. Buono ma non eccelso. Se ancora servisse, è emerso chiaramente come in ogni assaggio la soggettività di ciascuno la faccia da padrone.
Personalmente ho trovato fantastico il “Bricco San Michele”. Bello floreale, minerale, equilibrato. Esce dopo un po’ di tempo nel bicchiere ma una volta aperto esprime tutto il suo carattere. Un vino dal grande rapporto qualità prezzo. Buonissimo.
Pomodolce a mio parere è uno di quelli meno espressivi in batteria. Fruttato al naso, una leggera mela caratterizza il suo profumo. Un vino fatto molto bene, senza dubbio piacevole ma poco entusiasmante.
La Colombera entusiasma con un Derthona incredibile. Come per gli altri vini si presenta con un bel frutto intenso e fresco,come la pesca e il melone bianco. Decisamente floreale, al naso è bello carico. All’assaggio è sapido, fresco, minerale. Si apre dopo molto tempo nel bicchiere ma sapendolo aspettare sa decisamente sorprendere. Buonissimo.
Il vino di Boveri delude, non riesce ad entusiasmare presentandosi sottotono, quasi anonimo. Un vero peccato.
SECONDA BATTERIA
VIGNETI MASSA – DERTHONA “MONTECITORIO” 2020
LA SPINETTA – TIMORASSO DERTHONA 2021
LA COLOMBERA – COLLI TORTONESI TIMORASSO “IL MONTINO” 2021
VIGNETI BOVERI GIACOMO – COLLI TORTONESI TIMORASSO PIAZZERA 2018
POMODOLCE – COLLI TORTONESI DERTHONA GRUE 2021
Il “Montecitorio” di Massa spaventa. Appena aperto si presenta con un naso stranissimo, quasi terrificante, una pietra focaia pesantissima e sgradevole. Lo scarto subito perché di primo acchito non mi piace. Ma come spesso accade con i grandi vini, bisogna saper aspettare, ci vuole pazienza. Dopo quasi un’ora nel bicchiere diventa tutta un’altra cosa.Un vino incredibile, di una eleganza e complessità innata. Alla vista si presenta di un bellissimo giallo intenso, dorato. Il naso è ampio con richiami alla nocciola, al miele, alla pietra focaia. All’assaggio è incredibile, pieno, elegante, lungo, oserei dire lunghissimo, largo, giustamente sapido. Un vino davvero importante, di quelli che berresti tutta la vita. Lo potrei definire un fuoriclasse. È importante anche nel prezzo, circa 55 euro sullo scaffale dell’enoteca. Motivo per cui lo abbiamo in parte criticato ma con il senno di poi, e rivivendo le sensazioni meravigliose che ha regalato, devo dire che li spenderei volentieri. Merita. Grandissimo vino.
La Spinetta delude. Un vino comune, moderno, anonimo, un po’ troppo delicato. Peccato perché considerando il nome scritto in etichetta ci si aspettava qualcosa di più.
Il “Montino” della Colombera piace ma non è all’altezza del vino della precedente batteria. Gode di una bella personalità, di un bel frutto al naso, di una bella struttura e una vibrante freschezza. Ma senza quella spinta che lo fa emergere. Un buon vino ma nulla di entusiasmante.
Il “Piazzera” di Boveri spacca. Che buono! Un vino che fermenta in acciaio per poi affinare 18 mesi sulle sue fecce nobili. Grande carattere, una beva incredibile, mineralità, sapidità. Al naso si può godere di un leggero idrocarburo che gli regala un carattere eccezionale. Assieme al vino di Massa è quello forse più identitario, quello che meglio rappresenta il vitigno. Bel vino!
Pomodolce anche con il “Grue” non sorprende. Un buon vino, corretto, piacevole, dalla bella beva ma come per il fratellino minore “Diletto” non entusiasma, non riesce ad emergere.
Sono comunque curioso di scoprire quest’azienda perché me ne avevano parlato molto bene.
CONCLUSIONI
Ho già fatto le mie considerazioni nell’introduzione di questa relazione. Bella degustazione, vini di grande carattere, con delle sfumature sensoriali decisamente intriganti.
Cosa porterei a casa?
Nonostante il prezzo, senza dubbio direi il Montecitorio di Massa, un grandissimo vino, decisamente spettacolare!
Metterei in cantina anche il San Michele di Mariotto, vino dall’incredibile rapporto qualità prezzo ma anche di grandissima qualità.
Il Derthona della Colombera mi ha conquistato con la sua complessità abbinata ad una bellissima piacevolezza di beva.
In ultimo, ma non per importanza, il Piazzera di Boveri, per la sua grande identità e il suo deciso carattere.
Il vincitore in assoluto rimane il Montecitorio anche se, diciamola tutta, viaggia su una dimensione diversa. Sarà la filosofia aziendale, la visione o l’esperienza del produttore, non lo so… quello che so è che siamo davanti ad un grandissimo vino, quindi: chapeau!
Bella scoperta il Timorasso.
In alto i calici.
Paolo
CLASSIFICA PRIMA BATTERIA
1 – LA COLOMBERA – COLLI TORTONESI TIMORASSO DERTHONA 2021
2 – CLAUDIO MARIOTTO – DERTHONA TIMORASSO “BRICCO SAN MICHELE” 2020
3 – VIGNETI MASSA – DERTHONA 2021
4 – POMODOLCE – COLLI TORTONESI DERTHONA “DILETTO”
5 – VIGNETI BOVERI GIACOMO – COLLI TORTONESI DERTHONA MUNTA’ L’E’ RUMA 2020
CLASSIFICA SECONDA BATTERIA
1 – VIGNETI MASSA – DERTHONA “MONTECITORIO” 2020
2 – VIGNETI BOVERI GIACOMO – COLLI TORTONESI TIMORASSO PIAZZERA 2018
3 – POMODOLCE -COLLI TORTONESI DERTHONA GRUE 2021
4 – LA SPINETTA – TIMORASSO DERTHONA 2021
5 – LA COLOMBERA -COLLI TORTONESI TIMORASSO “IL MONTINO” 2021